Organizza

Regole per la partecipazione

Premessa: la struttura organizzativa

Il Privacy Pride è un’iniziativa apartitica finalizzata a portare in piazza tutti i cittadini che vogliono rivendicare con orgoglio il diritto alla privacy in quanto diritto umano.
È stato istituito un comitato promotore formato dai cittadini e dagli attivisti che si sono occupati della organizzazione del primo Privacy Pride e da cittadini e attivisti che si sono distinti nella lotta per la privacy. Il comitato promotore si occupa delle seguenti attività:

  1. Definizione delle linee guida da tenere per l’organizzazione dei diversi sit-in
  2. Coordinamento delle attività di comunicazione di articoli e post sugli eventi
  3. Supporto organizzativo ai presidi territoriali che si occupano di organizzare i sit-in e relativo monitoraggio sulla correttezza delle modalità di mobilitazione e di utilizzo del simbolo
  4. Gestione del sito web privacypride.org, del canale telegram, della chat telegram/matrix, della comunità Lemmy e dell’account ex Twitter.

Adesione da parte di pubbliche amministrazioni, enti pubblici, associazioni, organizzazioni, comitati, aziende, partiti, istanze social, blogger.

NB: l’adesione all’iniziativa non comporta alcun obbligo né di organizzare un presidio territoriale, né di inviare un proprio delegato a uno dei sit-in

Le modalità per aderire all’iniziativa sono semplici e si limitano a due condizioni:

  1. Riconoscersi nel manifesto del Privacy Pride.
  2. Pubblicare sul proprio sito, blog o account social un post con la dichiarazione di adesione e con il link al sito del privacypride.org, informando il comitato promotore della propria adesione (in basso i dettagli di contatto)

Le istanze del fediverso che volessero aderire, potranno anche creare un proprio account di istanza (del tipo @privacypride@istanza da nominare “Privacy Pride NomeIstanza” ) per informare direttamente i propri utenti sulla propria adesione, sulle iniziative dell’evento o per creare post autonomi sul tema del diritto alla privacy.

Esposizione di simboli durante i sit-in

Durante i sitin non potranno essere esposti capi d’abbigliamento o bandiere recanti simboli legati a partiti politici. Tuttavia, fermo restando tale divieto, attivisti o dirigenti di partiti politici che volessero organizzare, partecipare o intervenire ai sit-in potranno farlo sia a titolo personale, sia in qualità di delegati.

Struttura territoriale

La struttura territoriale è autogestita e si identifica con gli organizzatori dei singoli sit-in.
Il comitato promotore vigila affinché vengano rispettati i principi alla base del Privacy Pride e può chiedere a un comitato territoriale di ritirare l’utilizzo del nome e del simbolo, qualora non venga rispettata una condotta degna e aderente al progetto.
Ogni presidio territoriale è responsabile per l’organizzazione della propria iniziativa e dovrà designare un delegato per lo svolgimento delle pratiche amministrative, quali la richiesta di manifestare presentata alle autorità, e per la gestione dei rapporti con il comitato promotore.
I presidi territoriali, informando il comitato promotore, possono aprire un account social territoriale con id account pp_località e nome account “Privacy Pride Località” su qualsiasi piattaforma e possono utilizzare il nome Privacy Pride per organizzare le proprie campagne di comunicazione. Sul sito del Privacy Pride verranno riportati tutti gli account social di cui il comitato promotore verrà a conoscenza.

Guida pratica all’organizzazione di un sit-in

Informazioni preliminari:

Chat veloce telegram/matrix per discutere con gli organizzatori
Sito ufficiale evento: https://privacypride.org/
Evento mobilizon ufficiale (Roma): da definire
Forum per le discussioni: https://feddit.it/c/privacypride/
Email di contatto comitato: privacy-bene-comune@protonmail.com

Cosa fare prima dell’evento

Passo 0: verificare che non ci sia già un gruppo organizzato nella vostra città

Onde evitare di navigare inutilmente il documento, verificate che:

Se non c’è traccia di gruppi esistenti, procedete col prossimo passo. In caso contrario, coordinatevi con il gruppo già esistente. È fortemente consigliato essere almeno in tre per diminuire drasticamente la probabilità che nessuno degli organizzatori sarà presente alla manifestazione.

Passo 1: capire cosa si sta organizzando

Prima di tutto bisogna capire cosa sia un sit-in. Secondo Wikipedia un sit-in è una forma di protesta basata sull’occupazione di un’area allo scopo di attirare l’attenzione sulle istanze dei contestatori. Strade, piazze e prossimità di uffici governativi o di società private contestate sono i tipici luoghi di un sit-in, proposto dai suoi praticanti come forma di lotta nonviolenta.

Dal punto di vista legale non c’i sono’è bisogno di possedere requisiti particolari: la procedura prevista è quella di presentare alla Questura territorialmente competente il cosiddetto “Preavviso di pubblica manifestazione” ai sensi dell’art. 18 T.U.L.P.S. 773/31 (qui il documento da scaricare).
Ricordiamo inoltre che alcuni comuni potrebbero prevedere disposizioni particolari nel considerare l’onerosità dell’occupazione di suolo pubblico attraverso tavolini e casse acustiche.
È preferibile per noi che il raduno venga fatto da qualcuno che abbia delle credenziali di affidabilità e abbia la testa a posto, che partecipi alla vita associativa italiana legata alla privacy, ai diritti digitali, alla cultura digitale, alla sostenibilità digitale e al software libero.

Passo 2: decidere dove e quando protestare

Prima di tutto bisogna decidere dove radunarsi. Dei buoni posti sono le piazze o strade ben frequentate, uffici di politici o influencer che parlano della privacy come problema burocratico, aziende che “maltrattano” la privacy degli utenti (e gli utenti stessi). In ogni caso porre attenzione alla vicinanza dei posti ai mezzi di trasporto pubblico.
Il raduno è fortemente consigliato farlo dalle 16:00 alle 19:00 in concomitanza con il privacy pride a Roma.

Passo 3: decidere cosa fare durante il raduno

Avete la totale libertà di scegliere cosa fare purché rimaniate sempre nella non-violenza e abbiate gli strumenti necessari. Alcuni spunti:

  • Truccarvi in modo da ingannare il riconoscimento facciale automatico. Questo rende la protesta allegra e variopinta, attirando inoltre l’attenzione di grandi e piccini
  • Parlare al megafono di tutto ciò che riguarda privacy e diritti digitali, cose che sono successe, cosa sta succedendo (DL capienze, chatcontrol, …) SE ben informati
  • Trasmettere in diretta lo svolgimento dell’evento
  • Sedersi e mostrare dei cartelli
  • Parlare di privacy e diritti digitali ai passanti
  • (bonus) Fotografie da rigirare sugli spazi social

L’unica cosa che ci teniamo a sottolineare è NON spaventare le persone con toni distopici. Per quanto il tema possa essere pesante, alimentare le paure della gente non causerà che dolore nella persona e in chi le sta attorno. Molte teorie del complotto hanno come radice la mancanza di controllo sulla propria vita e ciò che la circonda (quindi anche mancanza di uno spazio privato, sempre in balia di qualcuno o qualcosa), ergo NON causate fragilità che possano portare la persona a richiedere più privacy a causa di qualche visione semplicistica e distorta. Spiegate, aiutate, e se proprio correggete; non terrorizzate.

Passo 4: informare le autorità del raduno

Una volta deciso tutto recarsi alla polizia locale, alla questura, e comunicare la volontà di organizzare il raduno. Calcolate per sicurezza almeno una settimana di tempo prima dell’evento. Una volta che la comunicazione è stata acquisita andate al passo successivo.
Domande frequenti sulle manifestazioni scritte da FFF italia.

Passo 5: preparazione social per la pubblicizzazione dell’evento

Una volta deciso tutto sull’evento registratevi su mobilizon.it, unitevi al gruppo mobilizon @privacypride e scrivete il testo dell’evento, magari adattandolo da quello nazionale (di Roma).
Decidete i social che volete impiegare per la pubblicizzazione del raduno, ed eventualmente un gruppo/canale Telegram ad hoc per l’evento.
Dovrebbe essere scontato ma lo ribadiamo lo stesso: qualunque scelta facciate assicuratevi che le persone non siano obbligate ad usare i social non rispettosi nei confronti degli utenti (proprietari o non attenti alla privacy) per poter partecipare e rimanere aggiornate. Quindi, ad esempio, impiegare solamente Facebook non va bene, ma impiegare Facebook insieme a un canale Telegram o Mastodon è OK.

Passo 6: condividere con il comitato Privacy Bene Comune i dettagli

Informare il comitato organizzatore via e-mail o via telegram oppure contattare direttamente @amreoboo su Telegram. Le informazioni necessarie sono:

  • Nome, cognome, nickname e contatto dei referenti
  • Luogo e ora dell’evento
  • Testo dell’evento e account mobilizon da inserire come contatto
  • Link a eventuali gruppi Telegram/Matrix legati all’evento o volontà di usare il gruppo Telegram @PrivacyBeneComune.
  • Link a eventuali social usati
  • Contatti ufficiali degli organizzatori

Il comitato vi risponderà una volta verificate le informazioni.

Passo 7: pubblicizzare l’evento!

Una volta confermato tutto potete cominciare a pubblicizzare l’evento sui vostri social. La comunicazione deve essere semplice (non semplicistica), leggera e colorata, tramite un titolo chiaro e brevi paragrafi preceduti da emoji un po’ come fa Fridays For Future Italia. Fondamentale la chiamata all’azione.
Provate anche a coinvolgere le associazioni locali presenti sul territorio, come ad esempio i LUG o le associazioni studentesche.